Banconote false, riconoscile così

Le banconote false non sono una novità dei giorni nostri, ma il fenomeno sta sempre più peggiorando. Come controllare le tue banconote? O quelle che ti danno? Ecco una piccola guida.

Banconote false possono diventare un dramma per chi se le ritrova nel portafoglio. Una volta che sono state identificate non hanno più valore e puoi vederti spazzare via centinaia di euro in pochi secondi.

Ad esempio se vai a pagare in un negozio, oppure in posta, e ti dicono che sono banconote false, non potrai utilizzarle. Dovrai buttarle o consegnarle alle autorità per dire chi te le ha date (se ne conosci la provenienza). Di fatto alla fine per te risulteranno come una perdita.

È capitato ad una signora anziana che vive di pensione. E per persone già in ristrettezze può veramente essere una bruttissima cosa.

Come riconoscere le Banconote False

Come prima cosa sappi che la banconota più falsificata non è, come si potrebbe pensare, un pezzo grosso bensì quella da 20 euro. Rappresenta quasi il 45% delle banconote contraffatte. La seconda più contraffatta è la banconota da 50 euro (circa 33%).

Per il secondo semestre dell’anno scorso la Banca d’Italia ha riconosciuto come false ben oltre 81.000 banconote che sono state ovviamente ritirate.

Negli ultimi anni sono state immesse nuove serie di banconote più difficili da contraffare, ma come puoi ben capire, i falsari diventano sempre più esperti e abili.

Le nuove banconote hanno una consistenza maggiore, hanno alcune parti in rilievo (immagine principale, cifra del valore e iscrizioni) Se guardi in controluce la banconota da 20 euro, nella barra laterale argentata a destra vedrai la figura di Europa, della mitologia greca.

Altri dettagli ne fanno una banconota difficile da falsificare. In commercio però ci sono delle penne e degli oggetti che aiutano a stabilire se le banconote sono vere o false.

A parte i negozi, che si avvalgono di macchinette apposite, puoi trovare in vendita delle penne, ne trovi una a questo link, tanto per fare un esempio, che vengono utilizzate per verificare i soldi.

Tutti consigliano l’utilizzo di carte di credito, prepagate, bancomat eccetera, ma queste hanno un costo sia per averle che ai commercianti per prenderle. L’Italia da questo punto di vista è un paese ancora indietro e le spese non sono poche.

Inoltre c’è chi lamenta, con l’uso delle carte, un controllo su ciò spende che a volte non vuole sia registrato. Pensa alla moglie che fa shopping di nascosto, o al marito che esagera con gli aperitivi con gli amici, tanto per dire.

Pezzi grossi

Detto questo il suggerimento che si può dare è di rinunciare ai PEZZI GROSSI in favore di pezzi più piccoli, presi dalle banche o dalle Poste. Questo fa sì che nessuno vi debba dare il resto delle pericolose 20 euro.

Pagare con un pezzo da duecento euro può far scena, ma il resto può diventare “falso”! Quindi perchè rischiare? È opportuno consigliare anche alle persone anziane di non farsi dare la pensione in pezzi grossi. Ricevere il resto può comportare di ritrovarsi nel portafoglio banconote contraffatte senza valore.

E questo non significa che il negoziante o l’esercente lo sappia. Può averle prese senza saperlo e girarle allo stesso modo. Solo che prima o poi qualcuno le “perde”.

Meglio tagli piccoli, sono più sicuri

E parlando di tagli, le 500 euro andranno fuori produzione molto presto, anche se quelle in circolazione saranno valide fino al 2018.

Non accettare nemmeno banconote rotte, rovinate, strappate o lavate.

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