Lavoro, cose da non fare prima e durante il colloquio di selezione
Torniamo sull’argomento Lavoro per trattare di nuovo quest argomento delicato: il colloquio di selezione. Mi è capitato di proporre una persona per un posto di lavoro e questa ragazza aveva, a quanto affermava, necessità di lavorare.
Ecco com’è andata e perchè non ha avuto nemmeno la possibilità di essere presa in prova.
Prima del colloquio
Appuntamento per il colloquio alle undici, al quale si presenta con il bambino (e a questo le era stato detto che andava bene). Il dirigente però è ad un appuntamento a mezzora di distanza e alle undici è ancora sulla strada del ritorno.
Mentre aspetta che arrivi (passano quindici minuti) riesce a mettere in dubbio l’originalità di alcuni materiali chiedendo se “sono originali”, non controlla il bambino che si tira addosso una scatola e si fa male e si lamenta con un dipendente del ritardo del titolare.
Basterebbe questo per far rendersi conto che sta sbagliando tutto e non perchè è una mia opinione ma:
- il dirigente era fuori a lavorare e NON a giocare,
- permettersi di criticare la persona per cui dovresti lavorare ancor prima di essere assunto e con un suo dipendente è la cosa peggiore che si possa fare,
- mettere in dubbio l’onesta dell’azienda non fa fare una bella impressione. Cosa si potrebbero pensare se ancora prima di essere assunta sei così critica?
Ma se non bastassero queste cose per passare il tempo va a fare un giro a piedi con il bambino e quando il dirigente arriva lei non c’è. La chiamano sul telefonino e non risponde.
Il dirigente, che era stato avvisato telefonicamente sella sua presenza, e tornato dall’impegno appositamente per incontrarla (e visto che io avevo speso una buona parola) aspetta.
Il colloquio
Appena mette piede in azienda le dico di averla chiamata e si arrabbia con il cugino per averle “manomesso il cellulare” dando di sé proprio una brutta immagine che ovviamente non depone a suo favore. Infastidita e seccata lascia il figlio di nuovo a toccare in giro e poi dice a me che “se lo cura da sola” e quindi è un impegno.
(Io di figli me ne sono curata e cresciuta due, ma passiamo oltre)
In ogni caso il titolare, dopo aver sentito le sue lamentele decide di NON farle nemmeno il colloquio.
Ecco perchè
Il dirigente decide che non vuole avere come dipendente una ragazza che:
- si lamenta ancor prima di essere presa in prova (quanto si lamenterebbe dopo?)
- non ha rispetto per le persone con cui interagisce (come tratterebbe la clientela se si arrabbia per così poco?)
- ha problemi di comunicazione e non si rende conto di come fa.
Il dopo
Le è stato comunicato che quella mattina era stata trovata un’altra persona. Lei si è infastidita ulteriormente dicendo che avrebbero potuto dirglielo prima, così non faceva la strada per niente, che era il terzo colloquio che le andava male e non capiva proprio per quale motivo.
Auto analisi
Ciò di cui non si dovrebbe mai fare a meno è un po’ di auto analisi nella quale obiettivamente e con un po’ di auto critica si pensa a come ci si è comportati.
E, non dimentichiamocelo, quando ci si presenta ad un colloquio, ovvio che ci si aspetta di essere ricevuti all’orario prestabilito, ma non è che un titolare di azienda non aspetta che te.
Sei TU che cerchi lavoro. Quella potrebbe essere la tua UNICA opportunità mentre lui, specialmente in questo periodo, ne ha di possibilità di assunzione, giusto?
Non è che bisogna mostrarsi come non si è (FALSI e CORTESI), però si deve imparare ad essere più disponibili, rispettosi, educati e con quel pizzico di comprensione verso gli altri, così anche le persone ci tratteranno allo stesso modo.
Qualche giorno dopo il dirigente ha davvero trovato una persona da assumere, dopo che a questa ragazza non è stato nemmeno concesso un colloquio.
La signora, una cinquantenne con due figli grandi, si è presentata in orario, ha aspettato qualche minuto, si è mostrata interessata al lavoro, comunicativa e disponibile. Ora ha un impiego che potrebbe trasformarsi in un lavoro a tempo indeterminato.
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photo credits | theartofcharm